Domande frequenti

Tabella di comparazione.

L’Ossidazione Fotocatalitica – PCO – è la più innovativa tra le tecnologie di purificazione dell’aria.

Molti purificatori sul mercato la usano senza filtro, il che riduce la percentuale di abbattimento di microrganismi nocivi, in quanto la velocità e la dinamica dell’aria che li trasporta permette l’ inattivazione solo di quelli che transitano in prossimità dei raggi UV e della superficie fotocatalitica. Tanto più lungo è il tempo di contatto con la superficie fotocatalitica e i raggi UV, tanto più efficace  è la reazione fotocatalitica sui patogeni intrappolati sul filtro. BALKILL  usa un filtro tridimensionale innovativo che funziona come un muro su cui i led UVC sparano i loro fotoni disgregando le molecole nocive.

Altri purificatori usano la PCO  – quasi sempre con lampade UVC ai vapori di mercurio, meno costose ma meno performanti, inquinanti e che rilasciano ozono – in abbinamento a un filtro HEPA, nel migliore dei casi preceduto da pre-filtro e filtro ai carboni attivi. Le UVC non si possono usare direttamente su un filtro Hepa, che non reggerebbe la potenza dei fotoni, fragilizzandosi. 

I filtri Hepa hanno diversi limiti :

-non possono filtrare microrganismi al di sotto dei 0,3 micrometri (le dimensioni dei virus vanno da 0.02 a 0,3 micrometri)

-trattengono le particelle nocive, senza distruggerle.  Molti studi scientifici dimostrano che funghi e batteri possono sopravvivere sui filtri e  colonizzarli, avvantaggiandosi dell’umidità presente nei dotti. Se non c’è una adeguata e frequente sostituzione dei filtri, le tossine possono ricircolare in ambiente. Persino negli ospedali, dove si usano filtri hepa/ulpa fittissimi, si continuano a verificare infezioni da Aspergyllus

– i filtri sono costosi, non possono essere riciclati, vanno maneggiati con cautela e disposti nei rifiuti speciali

-più particelle si bloccano sul filtro, più l’aria fatica a passare oltre. A questo punto il ventilatore richiede maggiore potenza, che provoca un aumento del consumo di energia

IONI – Plasma freddo

Un’altra tecnologia molto usata per la purificazione dell’aria è la generazione di ioni a plasma freddo.  E’ contestata da molti esperti sia per via dei test compiuti in spazi esigui dalle stesse case produttrici, sia per gli effetti collaterali dimostrati da diversi studi. L’ASHRAE (Società Americana Ingegneri Aria Condizionata) ha fatto rilevare che genera come sottoprodotti ozono, acidi carbossilici e radicali liberi che possono danneggiare i polmoni in via di sviluppo dei bambini scatenando reazioni asmatiche. Anche uno studio dell’ Università di Pechino ha rivelato che, pur con ottimi risultati sull’abbattimento delle PM, la ionizzazione influenza negativamente la frequenza cardiaca. Con grandi polemiche e processi in corso, si tratta di una tecnologia la cui efficacia e sicurezza necessita di ulteriori approfondimenti.

 

In BALKILL usiamo i LED UVC, che sono senza mercurio e quindi non pongono problemi di dispersione accidentale o di smaltimento di rifiuti pericolosi. La maggior parte dei purificatori d’aria sul mercato usano ancora le lampade convenzionali germicide UV a vapori di mercurio. (Il mercurio è considerato un materiale speciale, tossico per gli umani e per l’ambiente, non può essere smaltito con i normali rifiuti urbani.) Inoltre emettono frequenze ionizzanti, producendo ozono. I led UVC usati in BALKILL non generano sotto-prodotti di alcun tipo.

Inoltre danno grandi vantaggi:

  • Energia rapida a basso voltaggio (alimentazione 12 volt, ogni led consuma 20 microwatt e ha 15000 ore di durata), bassissimi costi di esercizio.
  • Non generano ozono.
  • Non perdono efficacia nel tempo, e quindi non c’è bisogno di cambiarli spesso, durano il doppio delle lampade uvc tradizionali.
  • Hanno un 10/15% di maggiore incisività nella distruzione del virus perché più vicino al punto di massima efficacia riconosciuta in 265 nanometri.
  • Grazie alle loro dimensioni ridotte hanno grande flessibilità in termini di design di modo che possono essere integrati anche in dispositivi fatti su misura per sistemi e canali molto particolari e stretti, come si trovano in treni e barche.
I led UVC in BALKILL sono chiusi nella camera di reazione, dove avviene l’inattivazione dei virus e dei batteri. La luce dei led UVC non può filtrare al di fuori.
La fotocatalisi è un processo di ossidazione che trasforma le sostanze da nocive in innocue, copiando l’azione ossidante dei raggi solari:  i raggi artificiali UV che irraggiano una superficie rivestita di un sottile strato di un nanomateriale fotocatalitico come il biossido di titanio innescano una forte ossidazione che rompe i legami della materia organica. I radicali liberi generati durante questa reazione chimica attaccano la parete cellulare esterna dei microorganismi nocivi, i quali, senza più protezione, rapidamente muoiono. Con Pm, COV e altri contaminanti chimici, gli idrossili ne disintegrano i legami, riducendoli a H20 e Co2, le stesse molecole che inspiriamo ed espiriamo normalmente (più infinitamente piccole quantità di inerti ). La reazione fotocatalitica è più efficace tanto più lungo è il contatto tra la superficie fotocatalitica e la sostanza che viene attaccata, e quindi sarà efficace al massimo quando i patogeni vengono intrappolati sulla superficie del filtro piuttosto che quando circolano nell’aria in forma di gas o in aerosol. 

Ogni volta che un flusso d’aria passa attraverso il sistema BALKILL tutte le particelle contaminanti che contiene vengono decomposte sullo speciale filtro fotocatalitico in pochissimo tempo. Per farlo occorre  movimentare una grande quantità di aria, facendo sì che l’aria viziata venga aspirata da un lato e reimmessa pulita dall’altro. Se in presenza di un qualunque depuratore  non avvertite flusso d’aria, chiedetevi quanto tempo impiegherà l’aria in alto dall’altro lato della stanza a raggiungere il depuratore. Bisogna conoscere le dinamiche dell’aria, quella espirata sale sempre verso l’alto, come il fumo di una candela. Ecco perché installiamo Balkill in alto o almeno a livello del capo. A seconda delle dimensioni della stanza e delle necessità di disinfezione aerea, ci sono dimensioni di Balkill diverse : in un ascensore o nell’abitacolo dell’auto Balkill agisce in 3/5 minuti.  Per grandi volumi è necessaria un’ora – oppure un Balkill sovradimensionato. In alternativa  più dispositivi per ottenere il massimo risultato in minor tempo.

Nessuno, poiché la fotocatalisi produce H2O e Co2 (più una quantità irrilevante di inerti) e non dà luogo a sottoprodotti come l’ozono. Nel certificato di BALKILL relativo al TiO2 nelle conclusioni si può leggere che “i test di laboratorio dimostrano che non ci sono quantità rilevabili di TiO2 che siano mai state rilasciate dal filtro.” Con BALKILL si può respirare in sicurezza, l’aria è costantemente filtrata e depurata, è stato progettato proprio per essere usato in presenza di persone.
Tutto in questo dispositivo può essere sostituito, filtro e uvc, dunque non ha una durata di vita limitata. Regìa Innovaction crede in una diversa relazione del consumatore con la tecnologia, contro l’obsolescenza programmata. Nell’economia circolare bisogna incoraggiare la durata, la riparabilità e la riciclabilità dei prodotti per allungarne il ciclo di vita. Meno rifiuti inquinanti, più salubre l’ambiente. E avanti con le innovazioni che hanno questo obiettivo!

Solo il 30 Aprile 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha finalmente ammesso che il Covid19 si trasmette per via aerea. A Marzo 2020 l’OMS via twitter affermava che il Covid19 non si trasmetteva per via aerea, ma per contatto diretto o dopo aver toccato superfici sulle quali una persona infetta aveva lasciato tracce contaminanti. “Aiutateci a combattere la disinformazione. È scorretto dire che Covid viaggi nell’aria.” A poco sono valsi gli appelli di 239 scienziati in Fisica, Chimica atmosferica, Ingegneria aeraulica di prestigiose Università che dimostravano con ricostruzioni accurate e modelli matematici come i focolai si erano sviluppati in ambienti chiusi, con scarsa aerazione o aria condizionata di ricircolo. Ognuno di noi parlando ed esalando emette una nuvoletta di molecole umide e calde di cui una gran parte sono piccolissime e rimangono in sospensione spostandosi anche di molti metri. Sono stati chiamati aerosols.Vengono risucchiati dagli split e dall’aria condizionata e, se infetti, una volta reimmessi in ambiente aumentano le probabilità di diffusione di virus e batteri. Nella pubblicazione dell’Istituto Superiore di Sanità del 21 maggio 2021 finalmente di parla di evidenza scientifica per la trasmissione aerea del SARS-COV-2. Il rischio di infettarsi tramite contatto con superfici è adesso provato essere inferiore a 1 su 10.000. È dunque ufficiale che d’ora in avanti sia necessario affrontare il problema di come sanificare l’aria indoor se vogliamo limitare la trasmissione non solo di nuove varianti del covid, ma di qualsiasi altra infezione che si trasmette per via aerea, a partire dal comune raffreddore.

I filtri HEPA e ULPA bloccano sì il Particolato (ma questo molto velocemente lo intasa) e i batteri (che si aggregano e spesso li colonizzano) ma non li eliminano. Inoltre non vengono sostituiti spesso, a causa del costo elevato e dello smaltimento come rifiuti speciali. Dunque le particelle vi si accumulano sopra fino a intasarli, con le conseguenze che si ha una perdita di carico, cioè un elevato rallentamento dell’aria, le ventole operano con meno efficienza e consumano più energia, oltre a fare più rumore. “Però non c’è depurazione senza filtrazione – afferma Alberto Cigada, Professore Emerito del Dipartimento di Scienza e Tecnologia dei Materiali (che ha depositato il brevetto del materiale filtrante 3d insieme al Politecnico di Milano). – Per questo è stato studiato un particolare materiale con una struttura molto complessa che, pur intrappolando i contaminanti, consente all’aria di passare. Sul materiale, trattato prevalentemente con TiO2 per innescare la fotocatalisi, i contaminanti vengono disgregati e i patogeni inattivati dalla forza di led uvc di ultima generazione. Particolato di ogni misura, Composti Organici Volatili, allergeni, muffe, funghi, batteri e virus vengono abbattuti e scissi, dunque non si accumulano. Il materiale, che può essere lavato con acqua e sapone e riutilizzato per lungo tempo, non si intasa velocemente e non c’è nel tempo quella perdita di carico tipica dei filtri comuni”.

Tabella di comparazione.

L’Ossidazione Fotocatalitica – PCO – è la più innovativa tra le tecnologie di purificazione dell’aria.

Molti purificatori sul mercato la usano senza filtro, il che riduce la percentuale di abbattimento di microrganismi nocivi, in quanto la velocità e la dinamica dell’aria che li trasporta permette l’ inattivazione solo di quelli che transitano in prossimità dei raggi UV e della superficie fotocatalitica. Tanto più lungo è il tempo di contatto con la superficie fotocatalitica e i raggi UV, tanto più efficace  è la reazione fotocatalitica sui patogeni intrappolati sul filtro. BALKILL  usa un filtro tridimensionale innovativo che funziona come un muro su cui i led UVC – non le lampade UV a vapori di mercurio, meno performanti, inquinanti e che rilasciano ozono – sparano i loro fotoni disgregando le molecole nocive.

Altri purificatori usano la PCO in abbinamento a un filtro HEPA, nel migliore dei casi preceduto da pre-filtro e filtro ai carboni attivi. Le UVC non si possono usare direttamente su un filtro Hepa, che non reggerebbe la potenza dei fotoni, fragilizzandosi. 

I filtri Hepa hanno diversi limiti :

-non possono filtrare microrganismi al di sotto dei 0,3 micrometri (le dimensioni dei virus vanno da 0.02 a 0,3 micrometri)

-trattengono le particelle nocive, senza distruggerle.  Molti studi scientifici dimostrano che funghi e batteri possono sopravvivere sui filtri e  colonizzarli, avvantaggiandosi dell’umidità presente nei dotti. Se non c’è una adeguata e frequente sostituzione dei filtri, le tossine possono ricircolare in ambiente. Persino negli ospedali, dove si usano filtri hepa/ulpa fittissimi, si continuano a verificare infezioni da Aspergyllus

– i filtri sono costosi, non possono essere riciclati, vanno maneggiati con cautela e disposti nei rifiuti speciali

-più particelle si bloccano sul filtro, più l’aria fatica a passare oltre. A questo punto il ventilatore richiede maggiore potenza, che provoca un aumento del consumo di energia.

 

In BALKILL usiamo i LED UVC, che sono senza mercurio e quindi non pongono problemi di dispersione accidentale o di smaltimento di rifiuti pericolosi. La maggior parte dei purificatori d’aria sul mercato usano ancora le lampade convenzionali germicide UV a vapori di mercurio. (Il mercurio è considerato un materiale speciale, tossico per gli umani e per l’ambiente, non può essere smaltito con i normali rifiuti urbani.) Inoltre emettono frequenze ionizzanti, producendo ozono. I led UVC usati in BALKILL non generano sotto-prodotti di alcun tipo.

Inoltre danno grandi vantaggi:

  • Energia rapida a basso voltaggio (alimentazione 12 volt, ogni led consuma 20 microwatt e ha 15000 ore di durata), bassissimi costi di esercizio.
  • Non generano ozono.
  • Non perdono efficacia nel tempo, e quindi non c’è bisogno di cambiarli spesso, durano il doppio delle lampade uvc tradizionali.
  • Hanno un 10/15% di maggiore incisività nella distruzione del virus perché più vicino al punto di massima efficacia riconosciuta in 265 nanometri.
  • Grazie alle loro dimensioni ridotte hanno grande flessibilità in termini di design di modo che possono essere integrati anche in dispositivi fatti su misura per sistemi e canali molto particolari e stretti, come si trovano in treni e barche.
I led UVC in BALKILL sono chiusi nella camera di reazione, dove avviene l’inattivazione dei virus e dei batteri. La luce dei led UVC non può filtrare al di fuori.
La fotocatalisi è un processo di ossidazione che trasforma le sostanze da nocive in innocue, copiando l’azione ossidante dei raggi solari:  i raggi artificiali UV che irraggiano una superficie rivestita di un sottile strato di un nanomateriale fotocatalitico come il biossido di titanio innescano una forte ossidazione che rompe i legami della materia organica. I radicali liberi generati durante questa reazione chimica attaccano la parete cellulare esterna dei microorganismi nocivi, i quali, senza più protezione, rapidamente muoiono. Con Pm, COV e altri contaminanti chimici, gli idrossili ne disintegrano i legami, riducendoli a H20 e Co2, le stesse molecole che inspiriamo ed espiriamo normalmente (più infinitamente piccole quantità di inerti ). La reazione fotocatalitica è più efficace tanto più lungo è il contatto tra la superficie fotocatalitica e la sostanza che viene attaccata, e quindi sarà efficace al massimo quando i patogeni vengono intrappolati sulla superficie del filtro piuttosto che quando circolano nell’aria in forma di gas o in aerosol. 
Ogni volta che un flusso d’aria passa attraverso il sistema BALKILL tutte le particelle contaminanti che contiene vengono decomposte sullo speciale filtro fotocatalitico in 6 minuti. Sono necessarie apposite ventole in grado di movimentare grandi quantità di aria, aspirando l’aria tossica da un lato e immettendola depurata dall’altro. Ci vuole un’ora perché tutta l’aria della stanza venga sottoposta al processo fotocatalitico e decontaminata, a velocità normale con rumore molto basso. Se si vuole ottenere lo stesso risultato in minor tempo si può usare un Sistema BALKILL in una dimensione più grande per una maggiore portata d’aria.
Nessuno, poiché la fotocatalisi produce H2O e Co2 (più una quantità irrilevante di inerti) e non dà luogo a sottoprodotti come l’ozono. Nel certificato di BALKILL relativo al TiO2 nelle conclusioni si può leggere che “i test di laboratorio dimostrano che non ci sono quantità rilevabili di TiO2 che siano mai state rilasciate dal filtro.” Con BALKILL si può respirare in sicurezza, l’aria è costantemente filtrata e depurata, è stato progettato proprio per essere usato in presenza di persone.
Tutto in questo dispositivo può essere sostituito, filtro e uvc, dunque non ha una durata di vita limitata. Regìa Innovaction crede in una diversa relazione del consumatore con la tecnologia, contro l’obsolescenza programmata. Nell’economia circolare bisogna incoraggiare la durata, la riparabilità e la riciclabilità dei prodotti per allungarne il ciclo di vita. Meno rifiuti inquinanti, più salubre l’ambiente. E avanti con le innovazioni che hanno questo obiettivo!

Solo il 30 Aprile 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha finalmente ammesso che il Covid19 si trasmette per via aerea. A Marzo 2020 l’OMS via twitter affermava che il Covid19 non si trasmetteva per via aerea, ma per contatto diretto o dopo aver toccato superfici sulle quali una persona infetta aveva lasciato tracce contaminanti. “Aiutateci a combattere la disinformazione. È scorretto dire che Covid viaggi nell’aria.” A poco sono valsi gli appelli di 239 scienziati in Fisica, Chimica atmosferica, Ingegneria aeraulica di prestigiose Università che dimostravano con ricostruzioni accurate e modelli matematici come i focolai si erano sviluppati in ambienti chiusi, con scarsa aerazione o aria condizionata di ricircolo. Ognuno di noi parlando ed esalando emette una nuvoletta di molecole umide e calde di cui una gran parte sono piccolissime e rimangono in sospensione spostandosi anche di molti metri. Sono stati chiamati aerosols.Vengono risucchiati dagli split e dall’aria condizionata e, se infetti, una volta reimmessi in ambiente aumentano le probabilità di diffusione di virus e batteri. Nella pubblicazione dell’Istituto Superiore di Sanità del 21 maggio 2021 finalmente di parla di evidenza scientifica per la trasmissione aerea del SARS-COV-2. Il rischio di infettarsi tramite contatto con superfici è adesso provato essere inferiore a 1 su 10.000. È dunque ufficiale che d’ora in avanti sia necessario affrontare il problema di come sanificare l’aria indoor se vogliamo limitare la trasmissione non solo di nuove varianti del covid, ma di qualsiasi altra infezione che si trasmette per via aerea, a partire dal comune raffreddore.

I filtri HEPA e ULPA bloccano sì il Particolato (ma questo molto velocemente lo intasa) e i batteri (che si aggregano e spesso li colonizzano) ma non li eliminano. Inoltre non vengono sostituiti spesso, a causa del costo elevato e dello smaltimento come rifiuti speciali. Dunque le particelle vi si accumulano sopra fino a intasarli, con le conseguenze che si ha una perdita di carico, cioè un elevato rallentamento dell’aria, le ventole operano con meno efficienza e consumano più energia, oltre a fare più rumore. “Però non c’è depurazione senza filtrazione – afferma Alberto Cigada, Professore Emerito del Dipartimento di Scienza e Tecnologia dei Materiali (che ha depositato il brevetto del materiale filtrante 3d insieme al Politecnico di Milano). – Per questo è stato studiato un particolare materiale con una struttura molto complessa che, pur intrappolando i contaminanti, consente all’aria di passare. Sul materiale, trattato prevalentemente con TiO2 per innescare la fotocatalisi, i contaminanti vengono disgregati e i patogeni inattivati dalla forza di led uvc di ultima generazione. Particolato di ogni misura, Composti Organici Volatili, allergeni, muffe, funghi, batteri e virus vengono abbattuti e scissi, dunque non si accumulano. Il materiale, che può essere lavato con acqua e sapone e riutilizzato per lungo tempo, non si intasa velocemente e non c’è nel tempo quella perdita di carico tipica dei filtri comuni”.

I purificatori d’aria sul mercato vantano un’efficacia pari al 99,99%. Si tratta di percentuali calcolate su un numero di cellule virali seminate su piastre agar e irradiate con UV per lungo tempo in condizioni controllate. Ovviamente alla fine la vitalità microbica verrà quasi azzerata. Questi tests vengono fatti in camere di prova  da 1 a 6 metri quadrati al massimo, valori molto distanti da quelli di un’aula scolastica o di una sala riunioni. Ingegneri e fisici ambientali storcono il naso davanti a quelli che chiamano “risultati della scatola da scarpe”. Anche noi la pensiamo così, e abbiamo preferito fare le nostre prove anche in ambiente reale, dopo aver testato in laboratorio il nostro prototipo, che poi abbiamo potenziato. Ecco i risultati ottenuti dal test effettuato su Covid-19.

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